lunedì 12 giugno 2017

La cicuta fa frutti velenosi, la vite frutti dolci.

Le catechesi di P.Slavko erano una grande novità per il nostro gruppettino di ex non credenti. Ricordo una sera di tantissimi anni fa, dopo la Messa a Medjugorie, il Padre ci stava spiegando quanto fosse negativo giudicare.

Ci raccontava che (la allora piccola) Jelena aveva ricevuto un richiamo durante una locuzione interiore perché incontrando una ragazza con una minigonna esagerata, l'aveva guardata con occhi che comunicavano giudizio.
La voce nel cuore (che aspettiamo la Chiesa ci dica che era quella della Vergine Maria) le disse con severità che non si giudica, ma si valuta e si ama. Ben diverso!

Qui non si parla di essere acritici come delle amebe ma di essere costruttivi, cioè lasciare sempre a Dio il giudizio a noi il compito di valutare ed agire o non agire tenendo presente la misericordia, la volontà di aiutare e non di distruggere.

Ecco perché non posso credere a chi mi racconta che la Mamma di Dio ammonendoci per i nostri comportamenti sinistri mette a nudo i difetti dei singoli, svergognandoli.
Nel Vangelo Gesù non aggiunge a "razza di vipere e sepolcri imbiancati" le singole storie personali raccontando i fatti di ognuno.
Tant'è che Sua Mamma non ci chiama atei peccatori ma "quelli che non conoscono ancora l'Amore di Dio".

A proposito del post  precedente, la cicuta fa frutti amari e velenosi, la vite fruttifica grappoli succosi e dolci, valuta tu chi sta dalla parte di chi.