lunedì 27 febbraio 2017

Tralcio o innesto.

Gesù sapeva perfettamente di cosa stava parlando quando ha citato i tralci al posto degli innesti.

Questa mattina ruminavo su questo dopo aver letto una richiesta di preghiera su una mini chat che ho voluto aprire su WhatsApp. 
Piccolissima in quanto mi sono rivolta ad alcune persone che ogni giorno si fermano a pregare, cascasse il mondo, sapevo che quando si sono impegnate ad offrire un ora ed un rosario al giorno per le intenzioni della Vergine Maria lo avrebbero fatto. 
Ho pensato di non aggiungere niente altro, richieste di preghiera eccetera, solo notizie che edificano ed aiutano nella visione positiva e costruttiva dei singoli cammini personali. Ognuno di noi riceve continue richieste, ed alcuni di noi pregano offrendo le intenzioni di tutti, quindi mi sembrava bello avere uno spazio dedicato unicamente alla lode. 

Leggendo la richiesta di questa cara persona che si preoccupa di qualcuno che non sta bene ho pensato a quanto sia difficile rimanere su un binario cercando di migliorare la viabilità. 
Da qui, appunto, ha preso origine  lo spunto di oggi:

tralcio oppure innesto.

Vedi, essere tralcio significa far parte della pianta e vivere della linfa che ti invia ed essere una sola cosa con il fusto o il ramo dal quale dipendi.

Quando fai un innesto stai cercando di modificare il frutto della pianta alla quale ti stai attaccando. Ben altra cosa!

Succede in tantissime occasioni di diventare innesti e non essere tralci.

A te che vuoi essere Chiesa la scelta, essere un tralcio che porta i frutti della Pianta della quale fai parte, oppure cercare di cambiarne la natura  portando il tuo messaggio e non quello del Vangelo.

Differenza fondamentale, decisiva.