26 Una sola febbre allontana da te coloro contro i quali combatti, cioè i piaceri dei cinque sensi. Che cosa ti resta da fare, dunque, se non ringraziare Dio per la vittoria (Cor 15 57)? Ma tu al contrario, odiando la libertà, cerchi ciò che ti fa soccombere.
27 Quale speranza può esserci, se ti volgi spontaneamente ai lacci e agli strali del nemico e non solo non li eviti, ma li abbracci volentieri e ti esponi a essi? Cerchi rifugio ora dagli uni ora dagli altri, li consideri un rimedio, una consolazione, li desideri, ma non soffri se essi ti lasciano.
28 L'avversità ti spinge a ricercare la pace. Ma tu, cieco, continui a desiderare quelle cose che, mentre le ami e le desideri, ti rendono la pace assolutamente impossibile:
29 Accogli la verità con gioia, come il Signore stesso. Sopporta la menzogna nella pace, oppure respingila.
30 Tu ignori di essere legato e, come i cani, non cerchi di liberarti.
Cartusialover's blog: Meditazioni di Guigo I, priore certosino