domenica 5 febbraio 2017

Per essere sale ci vuole umiltà.

"Voi siete sale ..." argomento sviscerato nel tempo, ma volendo uscire dal solito per entrare in ambiente meno noto ti propongo la riflessione che segue.

Sai sicuramente che il sale non arriva con i suoi piedi nei contenitori che abbiamo in uso, ma la sua estrazione implica un lavoro impegnativo anticamente anche molto pericoloso.

Quando Gesù ci comunica che noi siamo "sale della terra", oltre ai ben noti significati porrei una certa attenzione su alcuni punti.

Tanto per cominciare, se Gesù dichiara che siamo sale significa che Dio ha dovuto estrarci dalle nostre miniere o dalle acque in cui stazionavamo, esattamente come il salgemma.

A questa fatica si aggiunge quella di lavorarci per renderci sale commestibile, che insaporisce, conserva, pulisce, preserva, eccetera.

Quindi  dopo aver mi-ti  estratto, lavorato e raffinato, solo allora dice "tu sei sale della terra". 

Lui ha svolto il lavoro, a me, a te, lasciarci mettere al momento giusto nel posto giusto per insaporire, pulire, conservare eccetera.

Il sale non esce da solo dal contenitore si sparge, ma rimane a disposizione, alla bisogna; anzi non sa nemmeno di essere preso ed impiegato ma comunque svolge la sua mansione in quanto sale.

Per essere sale ci vuole umiltà.

Ti lancio questi spunti se vuoi puoi approfondire.