Una delle difficoltà cercando il silenzio è stata come sempre uscire dal luogo comune, cioè credere che silenzio fosse assenza (post (1) e (2)) di rumori, pensieri, persone, immagini.
Più mi impegnavo a "stare in silenzio" meno ci riuscivo. Ogni volta cercavo questa fantomatica assenza e il mio cervello vomitava quintalate di ogni cosa, un chiasso in testa come quello di un'orchestra sinfonica con coro e solisti che accorda prima di un concerto.
Il ricordo della cena di quattro anni prima, il piano pensionistico fra 40 anni, l'idraulico che mi aveva dato buca, ho spento il gas, ho chiuso la macchina, qualsiasi cosa tranne il silenzio.
Ho cominciato a bussare, mani e piedi (si fa per dire) chiedendo nella preghiera di fare almeno un pochino di silenzio.
Matteo 5, 25 Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
Non avevo mai cercato un accordo con il mio avversario ed ero nella prigione dello stereotipo!
Prima cosa cercare di guardare e riconoscere questo avversario e ... sorpresa ..., il mio avversario ero io. Con tutte le impalcature e l'Ego a dettare legge anche a Dio.
IO mi fermo e spengo il cervello, ecco sono in OFF.
IO decido e lo riavvio ecco sono ON.
Non funziona così.
Non funziona così.
Osserva oggi, osserva domani, nello stupore per la quantità inesauribile di cose che quella parte di me che avevo inquadrato sotto la voce "avversario" rispediva al mittente, ho iniziato a spostare l'attenzione ed il Signore ha cominciato a farmi capire che mettermi a lottare su questo OFF-ON creava lacerazioni e si faceva molto più chiasso.
Ovunque mi trovi, qualsiasi cosa faccia, tutto quello che sono rimane con me, non posso annullarmi quindi:
Ovunque mi trovi, qualsiasi cosa faccia, tutto quello che sono rimane con me, non posso annullarmi quindi:
silenzio non è assenza ma presenza.
Buona giornata.
Buona giornata.
Ci ritroviamo nel (4)